Nel 2016, dopo la
bocciatura della riforma costituzionale Boschi-Renzi e le dimissioni del
governo, in tanti chiedevano le elezioni anticipate.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affidò invece a Paolo Gentiloni l’incarico di formare un nuovo governo spiegando che non era possibile andare a elezioni anticipate perché avevamo “per la Camera, una legge fortemente maggioritaria e, per il Senato, una legge del tutto proporzionale”.
Peccato non abbia rilevato questa evidenza quando promulgò
la legge, essendo un rischio implicito nell’approvazione e nella promulgazione
della legge elettorale nota come Italicum. Questa nuova legge, infatti, riguardava la sola Camera
dei deputati e aveva la sua ragione di esistere nell’ipotesi fosse stata approvata
definitivamente la riforma costituzionale Boschi-Renzi che escludeva il Senato
dal vincolo fiduciario col Governo e lo rendeva a elezione indiretta.
La Corte
costituzionale aveva, infatti, affermato che una ragionevole alterazione della
rappresentanza è accettabile solo se favorisce la stabilità di governo e
maggioranze omogenee tra le due camere. Nulla di ciò è possibile se abbiamo due
camere elettive, di cui una alterata da un premio di maggioranza, con due leggi
profondamente diverse ed entrambe legate da vincolo fiduciario con l’esecutivo.
Il governo Gentiloni
chiese la fiducia alle camere affermando che avrebbe lasciato al Parlamento
ogni decisione sulla legge elettorale.
Il Parlamento
preferì non partire dalle leggi esistenti, vale a dire il Porcellum per il
senato privato del premio di maggioranza e con l'aggiunta della preferenza o dall’Italicum
privato del ballottaggio, e puntò a una nuova legge elettorale giungendo dopo
lunghi mesi di proposte all’approvazione mediante ripetuti voti di fiducia
(meno male che il governo doveva starne fuori) a una legge elettorale mista
passata alla storia con il nomignolo di Rosatellum dal nome del principale
ideatore Ettore Rosato.
Così, il Parlamento,
eletto nel 2013 con il Porcellum, dopo
aver approvato l’Italicum – mai utilizzato – ha approvato nel 2017 una nuova
legge elettorale, il Rosatellum, da tutti considerata
transitoria e quindi come da tradizione ancora in vita.
Nel momento in cui si diventa parlamentari non per virtù politiche, etiche o culturali, ma esclusivamente per fedeltà al Capo politico, non c’è più una fede, o quantomeno una cultura politica comune che possa tenere uniti i gruppi parlamentari e consentire una sintesi con le altre culture presenti in Parlamento. La vera emergenza sotto il profilo istituzionale è la qualità della rappresentanza.
RispondiEliminaNel suo discorso d’investitura Mattarella ha messo il dito nella piaga, osservando che: “La qualità stessa e il prestigio della rappresentanza dipendono, in misura non marginale, dalla capacità dei partiti di esprimere ciò che emerge nei diversi ambiti della vita economica e sociale, di favorire la partecipazione, di allenare al confronto. I partiti sono chiamati a rispondere alle domande di apertura che provengono dai cittadini e dalle forze sociali. Senza partiti coinvolgenti, così come senza corpi sociali intermedi, il cittadino si scopre solo e più indifeso.”
Domenico Gallo, 4 febbraio 2022
Assolutamente corretto. La qualità della rappresentanza al momento è affidata in modo totalitario agli apparati dei partiti. E questo succede da ormai quasi tre decenni. Quindi, se la qualità non è buona, la responsabilità è dei partiti. Bisogna quindi cominciare a restituire potere di scelta agli elettori. SCELTA TRA I CANDIDATI E SCELTA DEI CANDIDATI. Se i Partiti non diventano comunità in cui si sceglie dal basso, con la partecipazione degli iscritti, CHI candidare, la qualità della rappresentanza sarà sempre minima. Quanto al discorso di Mattarella, eviterei di sopravvalutarlo. Mattarella non è Macron e i suoi discorsi non sono destinati a incidere sull'azione politica se non nella misura in cui coincidono con le volontà politiche (ma in tal caso non aggiungerebbero nulla). In altre parole, i discorsi alimentano la retorica dei buoni propositi ... con i quali è lastricato l'inferno.
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