Contribuisci alle spese per i ricorsi contro il Rosatellum


Il Coordinamento Democrazia Costituzionale ha aperto un Conto  corrente bancario, dedicato alla raccolta vfondi per sostenere i ricorsi di Felkice Besostri,  presso la filiale del Banco BPM Roma-Montecitorio.

E' possibile effettuare donazioni tramite Bonifico. 

Per donazioni via Paypal o con carta di credito, andare qui:

http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/raccolta-fondi-per-ricorsi-contro-il-rosatellum/.


Codice Iban per il bonifico: 

IT44 X 05034 03264 000000004632

Intestato a Coordinamento fondi ricorsi presso la filiale del Banco BPM Roma-Montecitorio sito in piazza Monte Citorio 115, 00186 Roma.


Codice SWIFT (per eventuali bonifici provenienti dall'estero): 

BAPPIT21P23


Perché e Come del Comitato per la Rappresentanza

Tocca a noi cittadini agire per
riconquistare il nostro pieno diritto di voto.

15 anni di leggi elettorali incostituzionali alla ricerca della governabilità hanno trasferito la rappresentanza parlamentare dai cittadini ai partiti, con l’evidente risultato che ai cittadini è stato sottratto il pieno diritto di voto e che la Seconda Repubblica è più ingovernabile della Prima.

I partiti, che da lungo tempo non rappresentano il Paese reale, sono in completa crisi d’identità e privi di qualsiasi chiarezza d’intenti, quasi che siano essi stessi vittime dell’enorme e illegittimo potere che si sono attribuiti con le leggi elettorali incostituzionali, potere che in realtà è andato totalmente in mano alle loro segreterie.

Il Parlamento eletto nel 2018 è l’ultimo frutto della stagione delle leggi incostituzionali e i parlamentari che vi siedono sono quelli nominati dalle segreterie dei partiti.

Noi cittadini non possiamo accettare di essere costretti a tornare a votare con la legge con la quale sono stati eletti questo Parlamento e questi parlamentari, né possiamo accettare di andare a votare con la nuova legge in discussione al parlamento che, se non verrà radicalmente modificata, continuerà a privarci del nostro pieno diritto di voto. Eppure è alta la probabilità che ciò accada.

Il pieno diritto di voto non ci sarebbe negato se esistesse una disposizione del nostro ordinamento che assicuri noi cittadini, ben prima del voto, che la legge con la quale siamo chiamati a votare abbia la “garanzia di legittimità costituzionale”.

Questo però purtroppo non è previsto dal nostro ordinamento. Al contrario e paradossalmente il nostro ordinamento rende quasi impraticabile verificare la legittimità costituzionale della legge elettorale, dalla quale dipende l’esercizio della sovranità popolare.

Per di più abbiamo dovuto constatare che i partiti di governo, tradendo i patti e le promesse relative all’esito referendario di settembre 2020, invece di occuparsi prioritariamente di restituire il pieno diritto di voto a noi cittadini e la centralità al Parlamento con una nuova legge elettorale, intenderebbero procedere a ulteriori modifiche costituzionali orientate a rafforzare l’esecutivo.

Tocca allora ai noi cittadini agire per riconquistare il nostro pieno diritto di voto e ottenere di poter scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento. Per farlo noi cittadini abbiamo una sola via legale e cioè quella di fare complicati ricorsi per arrivare alla Corte Costituzionale, unico organo della Repubblica titolato a decidere della legittimità costituzionale della legge elettorale.

Per questo il 5 gennaio 2021 abbiamo costituito il “Comitato per la rappresentanza parlamentare” e concordato l’impegno a sostenere le azioni legali coordinate dall’avvocato costituzionalista Felice Carlo Besostri: lo stesso che ha contribuito a far dichiarare incostituzionali le due leggi elettorali precedenti, note come Porcellum ed Italicum, proprio perchè non rispettavano il pieno diritto di voto dei cittadini.

Come stabilito dallo Statuto, il Comitato condivide il principio che la “garanzia di legittimità costituzionale della legge elettorale” sia indispensabile per assicurare la rappresentatività del parlamento e sostiene che:

“Qualsivoglia legge elettorale possa essere applicata a condizione che abbia preventivamente superato la verifica di costituzionalità da parte della Corte Costituzionale”. (*)

Il Comitato, costituito con il minimo possibile delle risorse e gestito in piena e certificata trasparenza, è aperto alla partecipazione attiva di cittadini e associazioni civiche e politiche che ne condividono obiettivo ed azione.

(*) è testualmente ciò che abbiamo chiesto ai nostri rappresentanti in Parlamento con la petizione del 15 ottobre 2020 assegnata alla commissione competente del Senato della Repubblica il 28 ottobre 2020 con il n° 693 e alla commissione competente della Camera dei deputati come integrazione della precedente petizione del 9 giugno 2020, in tema di “legge sulla rappresentanza”, assegnata il 21 luglio 2020 con il n. 544

Chi è Felice Carlo Besostri

Felice Besostri, avvocato, già sindaco, già senatore, negli ultimi anni il battagliero capofila degli avvocati del gruppo “anti-italikum”, che hanno promosso in vari Tribunali italiani i ricorsi necessari per far pronunciare la Corte Costituzionale sulla incostituzionalità delle leggi elettorali "porcellum" e "italikum". Che sono state, infatti, dichiarate incostituzionali.


Nel 2005 veniva approvata la legge elettorale poi chiamata "porcellum", una vera e propria porcata, a detta del suo stesso proponente Calderoli, a danno di chi in quel momento nel Parlamento era minoranza.

Felice Besostri, nel 2008, con gli avvocati Claudio Tani e Aldo Bozzi, hanno iniziato un’azione, promossa inizialmente da 27 cittadini elettori di ogni parte d’Italia, per l’accertamento del diritto di votare in conformità alla Costituzione (un resoconto dettagliato dello stesso Besostri è QUI). Sono riusciti alla fine, nel 2014, a far pronunciare la Corte Costituzionale sulla legge: e la Corte ha dato loro ragione.

Dopo aver vinto la guerra anti-porcellum, Besostri con gli "avvocati anti italikum" ha ingaggiato un nuovo scontro puntando sull'incostituzionalità anche dell'italicum. La strategia processuale prescelta stavolta fu quella di promuovere 23 ricorsi contro la legge elettorale presso altrettanti tribunali di città capoluogo di distretto di Corte d’Appello, in modo da massimizzare la probabilità che qualcuno di essi portasse la legge davanti alla Consulta. E la Corte ha nuovamente dato loro ragione, dichiarando incostituzionale l'italicum prima ancora che venisse usato per una tornata elettorale.

Il Parlamento ha votato allora a colpi di voti di fiducia, contro l'Art. 72 della Costituzione, la terza legge elettorale incostituzionale, legge Rosato o "Rosatellum"(incostituzionale per liste totalmente bloccate, voto congiunto obbligatorio di liste plurinominali e candidati uninominali, premio di maggioranza nascosto, mancato rispetto percentuali seggi proporzionali e maggioritari), con il preciso scopo di blindare in parlamento alcuni partiti e di toglierci il diritto di scegliere i nostri rappresentanti. 

Per far giudicare anche il Rosatellum dalla Corte Costituzionale, Felice Besostri ha predisposto una serie di ricorsi analoga a quelli usati contro l'Itaicum

Il problema è che, nelle azioni contro le precedenti leggi elettorali, tutte le spese legali necessarie ad impugnare l'italikum presso 22 sedi di Corti d'Appello, e permetterne il rinvio alla Corte Costituzionale, sono state sostenute personalmente dallo stesso Besostri, adoperando il suo vitalizio di ex Senatore, perché riteneva di doverlo restituire in qualche modo alla comunità e non usarlo per incrementare il suo patrimonio. 

Ma il vitalizio è stato tagliato in una misura per cui quella fonte di risorse non è più disponibile.

Per questo è stato costituito il Comitato per la Rappresentanza parlamentare: cittadini, preoccupati che un Parlamento eletto con una legge incostituzionale ci propini una sua nuova Costituzione con ridotte tutele democratiche, approvata a colpi di voti di fiducia, si sono attivati per raccogliere i fondi necessari: alcune decine di migliaia di euro.


Per approfondire:


Cosa ha fatto sinora Felice Besostri





Contribuisci a sostenere le azioni del Comitato! 

Cosa ha fatto sinora Felice Besostri

Quest’uomo mite, che vorrebbe passare più tempo con i suoi nipotini, è Felice Besostri, avvocato, già sindaco, già senatore, negli ultimi anni il battagliero capofila degli avvocati del gruppo “anti-italikum”, che hanno promosso in vari Tribunali italiani i ricorsi necessari per far pronunciare la Corte Costituzionale sulla incostituzionalità delle leggi elettorali "porcellum" e "italikum". Che sono state, infatti, dichiarate incostituzionali.

 


Nel 2005 veniva approvata la legge elettorale poi chiamata "porcellum", una vera e propria porcata, a detta del suo stesso proponente Calderoli, a danno di chi in quel momento nel Parlamento era minoranza.
Felice Besostri, nel 2008, con gli avvocati Claudio Tani e Aldo Bozzi, hanno iniziato un’azione, promossa inizialmente da 27 cittadini elettori di ogni parte d’Italia, per l’accertamento del diritto di votare in conformità alla Costituzione (un resoconto dettagliato dello stesso Besostri è QUI). Sono riusciti alla fine, nel 2014, a far pronunciare la Corte Costituzionale sulla legge: e la Corte ha dato loro ragione.

Ma nel frattempo, con il Porcellum erano stati eletti tre Parlamenti: nel 2006, nel 2008 e nel 2013. E l'ultimo è ancora in carica: la Corte Costituzionale non ha il potere di sciogliere un Parlamento illegittimo.

Un Parlamento rispettoso della Costituzione e dei cittadini avrebbe ripristinato una legge elettorale costituzionale e chiesto al Capo dello Stato di tornare al voto.

Il Parlamento eletto nel 2013, invece, invece:

  •     Ha approvato uno stravolgimento della Costituzione:  che saggiamente i cittadini hanno bocciato, votando NO al referendum del 4 dicembre 2016.
  •     Ha approvato una nuova legge elettorale, "italicum", chiaramente incostituzionale. Su questa legge il Governo ha posto la questione di fiducia, CONTRO l'articolo 72 della Costituzione. 

Dopo aver vinto la guerra anti-porcellum, Besostri con gli "avvocati anti italikum" ha ingaggiato un nuovo scontro puntando sull'incostituzionalità anche dell'italicum. La strategia processuale prescelta stavolta fu quella di promuovere 23 ricorsi contro la legge elettorale presso altrettanti tribunali di città capoluogo di distretto di Corte d’Appello, in modo da massimizzare la probabilità che qualcuno di essi portasse la legge davanti alla Consulta. La questione preoccupava talmente palazzo Chigi, da aver costituito una sorta di unità di crisi centrale alla quale le avvocature dello Stato sul territorio dovevano riferire in corso d’opera tutti i dettagli delle cause.

E la Corte ha nuovamente dato loro ragione, dichiarando incostituzionale l'italicum prima ancora che venisse usato per una tornata elettorale..

Lo stesso Parlamento ha votato allora a colpi di voti di fiducia, contro l'Art. 72 della Costituzione, la terza legge elettorale incostituzionale, legge Rosato (incostituzionale per liste totalmente bloccate, voto congiunto obbligatorio di liste plurinominali e candidati uninominali, premio di maggioranza nascosto, mancato rispetto percentuali seggi proporzionali e maggioritari), con il preciso scopo di blindare in parlamento alcuni partiti e di toglierci il diritto di scegliere i nostri rappresentanti. 


Con la legge Rosato (rosatellum) è stato eletto il Parlamento del 2018, che ha

  •  ridotto a 600 il numero dei Parlamentari ed
  •  approvata, in vista della riduzione, la legge 51/2019, per rendere applicabile la legge elettorale indipendentemente dal numero dei parlamentari. Legge che ha introdotto violazioni  anche degli articoli 3, 6, 48 e 51 della Costituzione.

Il 19 dicembre 2020, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che introduce norme relative alla determinazione dei collegi uninominali e plurinominali per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. L’intervento ridisegna i collegi in conseguenza dell’entrata in vigore della legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, che ha modificato gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione, riducendo da 630 a 400 il numero dei deputati e da 315 a 200 il numero dei senatori da eleggere a partire dalla prossima legislatura.

Se andremo a votare per il Parlamento con questa Legge, sarà la quinta volta che Camera e Senato verranno eletti con una legge elettorale incostituzionale, che nega la rappresentanza ai cittadini.

 

Come si è arrivati alla costituzione del Comitato

La situazione

Da ben 15 anni a noi cittadini è negato il pieno diritto di voto (leggi Breve storia delle leggi elettorali)e cioè di scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento: i parlamentari vengono fatti eleggere dalle segreterie di partito e sottostanno a un “patto di candidatura” che, una volta eletti, funzionerà come un vero e proprio vincolo di mandato, in sostanziale violazione del dettato costituzionale (Cost.Art.67).

I Parlamentari sanno bene infatti che, se vogliono sperare di essere rieletti, devono privilegiare gli interessi delle segreterie dei partiti che li hanno nominati, anziché l’interesse della Nazione che ciascuno di loro dovrebbe individualmente rappresentare, in totale libertà di coscienza.

In questa condizione noi cittadini elettori come anche i nostri rappresentanti eletti in Parlamento non contribuiamo a determinare la politica del Paese, che rimane in mano alle sole segreterie dei partiti e, per manifestare la nostra disapprovazione verso la politica delle segreterie, possiamo soltanto cambiare partito.

Il prezzo della mancanza di una reale e forte rappresentanza parlamentare dei cittadini è altissimo, sia sul versante della società civile che su quello politico:

  • un numero crescente di cittadini, ormai sfiduciati, si disinteressa della politica del Paese e nemmeno vota, mentre gli altri, a caccia di nuove risposte politiche o di altre ipotetiche utilità, votano di volta in volta partiti diversi indipendentemente dalle loro idealità: instabilità politica

  • senza il sostegno diretto dei propri elettori, un numero sempre maggiore di parlamentari “cambia casacca”, alla ricerca di coerenza con le personali convinzioni o solo per la “poltrona”, quale che sia il partito in grado di garantirgliela. Tutto ciò produce fragilità del sistema politico, irresponsabilità dei parlamentari e grandi difficoltà di pianificazione dello sviluppo del Paese: ingovernabilità.

Instabilità politica e ingovernabilitàche viviamo da troppo tempo.


I partiti politici

I partiti politici si sono dimostrati incapaci di rappresentare la Nazione e, a ben vedere, sembrano ormai divenuti essi stessi vittime dell’enorme potere che si sono attribuiti con le leggi elettorali degli ultimi anni e che è gestito esclusivamente dalle “segreterie”.

La logica del “sistema elettorale” di liste bloccate al 100%, pluricandidabilità e voto congiunto, inaugurato nel 2005 dalla legge nota come Porcellum, ha indotto le segreterie dei partiti, chi più chi meno, a preferire i candidati vicini alle segreterie piuttosto che i candidati espressi dai territori.

In questo modo, i partiti hanno abdicato al ruolo di mediazione tra cittadini e istituzioni, hanno perso le radici popolari che storicamente ne hanno costituto forza e dinamismo, hanno perso la dialettica interna e la necessaria capacità di rinnovamento, risultando per lo più corpi estranei alla società e lontani dalla vita reale.


La riduzione del numero dei parlamentari e la rappresentanza

Dopo il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentaritutti (sostenitori del SI’, sostenitori del NO, partiti di maggioranza e partiti di opposizione) hanno dichiarato che stabilità, governabilità e rispetto della nostra Costituzione democratica, debbano passare attraverso il ripristino della rappresentanza parlamentare. 

èstato anche dichiarato che il ripristino della rappresentanza parlamentare debba avvenire attraverso una nuova legge elettorale e questo di per sé è un giudizio esplicito sul fatto che la elettorale, nota come Rosatellum, col quale è stato votato l’attuale Parlamento non rispetta adeguatamente i requisiti della rappresentanza. ènoto infatti che il Rosatellum ripropone, senza adeguate correzioni, le caratteristiche a causa delle quali la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionali le precedenti leggi note come Porcellum e Italicum.

Anche la legge elettorale in discussione, nota come Brescellum (dal nome del relatore onorevole Brescia), che adotta la formula proporzionale, ripropone le caratteristiche delle leggi precedenti.

Per correggere il Brescellum, molti propongono di “eliminare le liste bloccate” dimenticando che esse non hanno da sole tutta la responsabilità della mancanza di rappresentanza e una buona parte di essi propone di “reintrodurre le preferenze”, dimenticando che di per sé le preferenze non garantiscono la rappresentanza.

Anzi fino all’altro ieri, le preferenze venivano ritenute una ragione del degrado politico nella Prima Repubblica allo stesso modo in cui oggi si dice che le liste bloccate lo siano nella Seconda Repubblica.


Ad ogni modo, non solo non è stato raggiunto alcun accordo sulle modifiche da apportare alla proposta Brescellum ma anzi si riapre persino la discussione sulla stessa formula elettorale. Il risultato è che, in assenza di accordo sulla nuova legge elettorale, si prospetta da più parti la possibilità di tornare a votare con il Rosatellum (per adeguarlo al numero ridotto dei Parlamentari)negando ogni dichiarazione fatta a favore del ripristino della rappresentanza.


Ripristinare e assicurare nel tempo la rappresentanza parlamentare

In relazione alle proposte in campo per ripristinare e assicurare nel tempo la rappresentanza, ricordiamo che:

  •  non basta eliminare le liste bloccate(*)
  •  non basta introdurre le preferenze
  •  non basta adottare semplicemente una formula proporzionale
  •  non basta nemmeno una buona legge elettorale


perché nessuna legge elettorale, a causa del suo rango di legge ordinaria, potrà mai impedire che d’ora in poi una qualsiasi risicata ed estemporanea maggioranza parlamentare possa approvare una nuova legge elettorale che violi i requisiti della rappresentanza e ci sottragga nuovamente il diritto di scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento.


Nell’attuale situazione politica, in cui si può persino temere di essere costretti a tornare in breve al voto con una legge fondatamente sospettata di essere incostituzionale, la preliminare verifica di legittimità costituzionale della legge elettorale da parte della Corte diviene prioritaria e urgente.


Infatti se si votasse con una legge elettorale priva della garanzia di legittimità costituzionale, tenuto anche conto della riduzione del numero dei parlamentari, potrebbe verificarsi il paradosso che: un Parlamento votato con una legge incostituzionale avrebbe il potere di modificare la Costituzionee per di più con limitate maggioranze relative. Questo metterebbe in serio pericolo la nostra stessa democrazia.


Ecco perché occorre agire presto ed in modo incisivo, ecco perché il Comitato per la rappresentanza parlamentare e tutte le organizzazioni che ne condividono lo scopo contano sull’attivo supporto di noi cittadini!


LA GARANZIA DI LEGITTIMITA’ DELLA LEGGE ELETTORALE

per noi cittadini significa

la garanzia del pieno diritto di voto

e di scelta non obbligata dei nostri rappresentanti in Parlamento

per i parlamentari e il Parlamento significa

garanzia di rappresentatività e possibilità di svolgere il mandato istituzionale.

Noi crediamo che la “garanzia di legittimità costituzionale della legge elettorale” sia un diritto dei cittadini, che dovrebbe essere assicurato da una specifica norma di legge dello Stato, che non esiste.

Abbiamo deciso di avviare le azioni legali “i ricorsi” in qualità di semplici cittadini per non essere costretti a votare di nuovo con una legge incostituzionale che viola il nostro pieno diritto di voto.

Dette azioni sono espressione dell’iniziativa di noi cittadini “soggetti rappresentati”, che intendiamo attuare, nell’unico modo che ci è concesso, ciò che abbiamo chiesto ai nostri rappresentanti in Parlamento con la petizione parlamentare del 15 ottobre 2020 (leggi la petizione)

I ricorsi per la “verifica della legittimità costituzionale della legge elettorale vigente” sono affidati all’esperienza e alla passione civica dall’avvocato Felice Carlo Besostri, che ha già coordinato quelli nei confronti del Porcellum e dell’Italicum, e saranno replicati nel maggior numero possibile di tribunali, almeno 40, in funzione dei fondi raccolti dal comitato PER LA RAPPRESENTANZA parlamentare.

Proponiamo a noi tutti di sostenere le azioni legali come comunità dei cittadini con la partecipazione attiva e il sostegno economico.

Con dette azioni legali promosse da noi cittadini avviamo la strada per restituire dignità al nostro Parlamento, alla politica e al nostro Paese perché il Parlamento è lo specchio del Paese e

un Parlamento migliore rappresenta un Paese migliore

teniamolo sempre a mente 


L'accordo per il Comitato

 Il Comitato per la Rappresentanza parlamentare è stato costituito a seguito di un accordo siglato fra l'Avvocato Felice Besostri e i promotori di "Viva il Parlamento":


QUI il Documento in PDF

"Viva il Parlamento" è un’iniziativa promossa da privati cittadini di varia estrazione culturale e di differenti simpatie politiche, che desiderano essere rappresentati in Parlamento e che farà quanto necessario e sufficiente affinché sia promulgata un’adeguata legge sulla rappresentanza parlamentare.

Una legge che stabilisca “regole della rappresentanza” capaci di restituire ai Parlamentari ed al Parlamento tutto la reale rappresentanza del Paese, attribuendo a dette regole un rango sufficiente a far sì che qualsivoglia legge elettorale debba poi farle proprie e rispettarle.

Crediamo che un Parlamento eletto con una legge elettorale priva della verifica di legittimità costituzionale possa rappresentare un serio rischio per la nostra democrazia.

Noi cittadini non possiamo permetterlo, cosicché, in attesa del Brescellum e in attesa che il Parlamento modifichi l’attuale ordinamento in considerazione della petizione parlamentare del 15 ottobre 2020, ci sentiamo in dovere di agire cominciando col chiedere che la Corte Costituzionale verifichi la legittimità costituzionale della legge vigente nell’unico modo consentito dall’attuale ordinamento, e cioè un complicato e onerosissimo ricorso alla Corte Costituzionale che per giunta non dà alcuna garanzia che l’istanza arrivi all’esame della Corte:

"in breve noi cittadini, per far valere il nostro pieno diritto di voto e non essere costretti a votare con una legge elettorale incostituzionale, siamo costretti a sostenere uno spropositato onere organizzativo e finanziario senza nemmeno avere la certezza che la nostra istanza verrà esaminata"

Il ricorso sarà coordinato dall’avv. Besostri sulla base dell’esperienza del Porcellum e secondo l’impostazione adottata per la legge nota come Italicum, che per la cronaca furono giudicate incostituzionali.

 

Il Comitato è stato fondato il 5 gennaio 2021 e si è dotato di questo Statuto.

Contattaci

Coordinamento per la Rappresentanza (e contro il ROSATELLUM)

Il Coordinamento per la rappresentanza raccoglie cittadini e associazioni civiche e politiche che condividono e sostengono i ricorsi predisposti da Felice Besostri e gli avvocati che con lui collaborano, per portare la legge elettorale "Rosatellum" al giudizio della Corte Costituzionale, con l'obiettivo di restituire al nostro Parlamento l’effettiva rappresentanza di noi cittadini ed il ruolo di centro della democrazia affidatogli dalla nostra Costituzione.

Ne fanno parte: 

Avvocato On. Felice Carlo Besostri 

https://www.felicebesostri.it/



membro del Comitato esecutivo del

Coordinamento Democrazia Costituzionale


capofila del gruppo "avvocati Anti Italikum"



https://www.felicebesostri.it/ricorso-anti-italikum/


 Paolo Antonio Amadio, Tommaso Russo, Ignazio Rosenberg Colorni

Comitato per la rappresentanza parlamentare 

Il Comitato per la Rappresentanza è stato costituito nel dicembre 2020, come Associazione registrata, dotata di codice fiscale e IBAN, per raccogliere i fondi necessari a presentare i ricorsi contro la legge elettorale Rosatellum predisposti da Felice Besostri. Quando, nell'estate del 2021, tale compito è stato assunto in prima persona dal Coordinamento Democrazia Costituzionale (http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/raccolta-fondi-per-ricorsi-contro-il-rosatellum/), l'associazione è stata sciolta dopo aver conferito a Besostri tutti i fondi raccolti, ma i suoi componenti rimangono attivi nel Coordinamento cui hanno conferito casella postale e il presente blog.



E mail: perlarappresentanza@gmail.com

Sito: https://perlarappresentanza.blogspot.com/ 



Geni Sardo, Pier Paolo Brovedani , Tommaso Russo

Comitato a difesa della Costituzione, Trieste 



E mail: comunicatidifesacostituzionets@gmail.com

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/difesacostituzionetrieste

Blog: https://comitatodifesacostituzionetrieste.blogspot.com/


Sergio Bagnasco

Coordinamento Democrazia Costituzionale Piemonte

https://www.facebook.com/CoordinamentoDemocraziaCostituzionalePiemonte/



Coordinamento Democrazia Costituzionale Vercelli





Pietro Morace

Coordinamento Democrazia Costituzionale - Milano

https://www.facebook.com/CDCMilano/



Roberto Brambilla

Lista Civica Italiana





Erminio Ressegotti, Nicola Ragno

Più Democrazia Italia





Paola Petrucci

Dipende da Noi














....................  DA COMPLETARE ................



Grazie a Ro Marcenaro

Un ringraziamento sentito e commosso al compianto amico Ro Marcenaro, per averci permesso di utilizzare le sue splendide vignette a illustrazione della Costituzione (tutte visibili QUI).

Questa la lettera che aveva scritto a uno di noi, in risposta alla richiesta di poterle proiettare durante una manifestazione:

...

Subject: Con un adeguato proiettore, sì

Per me è un onore contribuire alla vostra iniziativa  a favore di una seria legge elettorale, pertanto non ci sono limiti alla proiezione dei miei disegni sulla Costituzione.