Cosa ha fatto sinora Felice Besostri

Quest’uomo mite, che vorrebbe passare più tempo con i suoi nipotini, è Felice Besostri, avvocato, già sindaco, già senatore, negli ultimi anni il battagliero capofila degli avvocati del gruppo “anti-italikum”, che hanno promosso in vari Tribunali italiani i ricorsi necessari per far pronunciare la Corte Costituzionale sulla incostituzionalità delle leggi elettorali "porcellum" e "italikum". Che sono state, infatti, dichiarate incostituzionali.

 


Nel 2005 veniva approvata la legge elettorale poi chiamata "porcellum", una vera e propria porcata, a detta del suo stesso proponente Calderoli, a danno di chi in quel momento nel Parlamento era minoranza.
Felice Besostri, nel 2008, con gli avvocati Claudio Tani e Aldo Bozzi, hanno iniziato un’azione, promossa inizialmente da 27 cittadini elettori di ogni parte d’Italia, per l’accertamento del diritto di votare in conformità alla Costituzione (un resoconto dettagliato dello stesso Besostri è QUI). Sono riusciti alla fine, nel 2014, a far pronunciare la Corte Costituzionale sulla legge: e la Corte ha dato loro ragione.

Ma nel frattempo, con il Porcellum erano stati eletti tre Parlamenti: nel 2006, nel 2008 e nel 2013. E l'ultimo è ancora in carica: la Corte Costituzionale non ha il potere di sciogliere un Parlamento illegittimo.

Un Parlamento rispettoso della Costituzione e dei cittadini avrebbe ripristinato una legge elettorale costituzionale e chiesto al Capo dello Stato di tornare al voto.

Il Parlamento eletto nel 2013, invece, invece:

  •     Ha approvato uno stravolgimento della Costituzione:  che saggiamente i cittadini hanno bocciato, votando NO al referendum del 4 dicembre 2016.
  •     Ha approvato una nuova legge elettorale, "italicum", chiaramente incostituzionale. Su questa legge il Governo ha posto la questione di fiducia, CONTRO l'articolo 72 della Costituzione. 

Dopo aver vinto la guerra anti-porcellum, Besostri con gli "avvocati anti italikum" ha ingaggiato un nuovo scontro puntando sull'incostituzionalità anche dell'italicum. La strategia processuale prescelta stavolta fu quella di promuovere 23 ricorsi contro la legge elettorale presso altrettanti tribunali di città capoluogo di distretto di Corte d’Appello, in modo da massimizzare la probabilità che qualcuno di essi portasse la legge davanti alla Consulta. La questione preoccupava talmente palazzo Chigi, da aver costituito una sorta di unità di crisi centrale alla quale le avvocature dello Stato sul territorio dovevano riferire in corso d’opera tutti i dettagli delle cause.

E la Corte ha nuovamente dato loro ragione, dichiarando incostituzionale l'italicum prima ancora che venisse usato per una tornata elettorale..

Lo stesso Parlamento ha votato allora a colpi di voti di fiducia, contro l'Art. 72 della Costituzione, la terza legge elettorale incostituzionale, legge Rosato (incostituzionale per liste totalmente bloccate, voto congiunto obbligatorio di liste plurinominali e candidati uninominali, premio di maggioranza nascosto, mancato rispetto percentuali seggi proporzionali e maggioritari), con il preciso scopo di blindare in parlamento alcuni partiti e di toglierci il diritto di scegliere i nostri rappresentanti. 


Con la legge Rosato (rosatellum) è stato eletto il Parlamento del 2018, che ha

  •  ridotto a 600 il numero dei Parlamentari ed
  •  approvata, in vista della riduzione, la legge 51/2019, per rendere applicabile la legge elettorale indipendentemente dal numero dei parlamentari. Legge che ha introdotto violazioni  anche degli articoli 3, 6, 48 e 51 della Costituzione.

Il 19 dicembre 2020, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che introduce norme relative alla determinazione dei collegi uninominali e plurinominali per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. L’intervento ridisegna i collegi in conseguenza dell’entrata in vigore della legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, che ha modificato gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione, riducendo da 630 a 400 il numero dei deputati e da 315 a 200 il numero dei senatori da eleggere a partire dalla prossima legislatura.

Se andremo a votare per il Parlamento con questa Legge, sarà la quinta volta che Camera e Senato verranno eletti con una legge elettorale incostituzionale, che nega la rappresentanza ai cittadini.

 

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